di Stefania Porro
Stefania Porro esordisce nel panorama letterario con un’opera magistrale che trascende il classico schema del giallo. Un remoto borgo montano a 1.122 metri di altitudine, dove le cime maestose e il manto candido della neve creano un’atmosfera di isolamento quasi claustrofobico. Il freddo penetrante, il suono ovattato dei passi, l’odore di incenso e cera: ogni dettaglio immerge il lettore in un paesaggio che diventa protagonista silente e metafora potente.
Quando un prete viene trovato morto nella chiesa di San Remidio, l’ispettore Samuel Okoye deve confrontarsi con una comunità profondamente tradizionale e diffidente. La scrittura vivida e sensoriale dell’autrice costruisce una tensione crescente, esplorando con profondità psicologica temi come il pregiudizio, la colpa e l’ipocrisia sociale. La neve copre e nasconde, ma ciò che giace sotto prima o poi emerge. Un thriller che scava negli abissi dell’animo umano.
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