Nel 1944 Ermete Masseroni, diciannovenne contadino di Corte de’ Frati, si offre “volontario” al posto del padre per evitargli un nuovo trauma di guerra. Viene deportato a Rethmar, nelle campagne tedesche vicino ad Hannover, dove trascorre oltre un anno come lavoratore coatto. Attraverso i ricordi dei figli Franco e Luciano, Roberto Fiorentini ricostruisce questa storia “minore” della Seconda guerra mondiale: la vita nelle baracche, la solidarietà tra deportati di diverse nazionalità, il durissimo lavoro agricolo e il difficile ritorno in Italia nell’estate del 1945. Un racconto che restituisce voce e dignità ai “dimenticati” della deportazione italiana nel Terzo Reich.






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